Vichi De Marchi | Chiamami Giulietta

@ Biblioteca Scandellara - Mirella Bartolotti
10 aprile 2024, 11:00
copertina di Vichi De Marchi | Chiamami Giulietta

La classe 1C della scuola secondaria di primo grado "Jacopo della Quercia” - I.C. 7 incontrano la scrittrice Vichi De Marchi

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A cura di Hamelin, Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna.
In collaborazione con Feltrinelli.


Il libro: Provincia di Belluno, fine degli anni trenta. Maria è una ragazzina intelligente e vivace, che ama studiare. Tutti i giorni va a scuola con la sua amica Cristina, e lungo il tragitto si divertono a inventare storie e poesie. Maria, tuttavia, proviene da una famiglia povera e il suo destino è già segnato: anche se vorrebbe continuare a studiare, dovrà andare a fare la domestica nelle abitazioni dei ricchi, per aiutare i genitori e i fratelli. A dodici anni inizia il suo apprendistato, di casa in casa, per imparare a stare “sotto padrone”: bisogna ubbidire, chinare la testa, essere umili. Maria deve anche allontanarsi da casa e dagli amici, da quel paese di cui conosce ogni pietra e quasi ogni abitante. Inizia così a spostarsi sempre più lontano, prima a Padova, poi a Roma e infine a Milano, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale che avanza. Una tappa dopo l’altra la ragazza inizierà a maturare, a diventare indipendente e a conquistare la propria libertà.

L’autrice: Vichi De Marchi è nata a Venezia e vive a Roma. Giornalista, ha scritto per quotidiani, settimanali, per la televisione e ha lavorato a lungo per le Nazioni Unite. I suoi libri hanno vinto numerosi premi, una menzione al premio Andersen e l’inserimento nella cinquina del premio Strega Ragazze e Ragazzi 2016. Le sue biografie di scienziate, tra cui

La mia vita tra i gorilla e Ragazze con i numeri, scritto con la divulgatrice Roberta Fulci, sono state tradotte in molti paesi. Tra i suoi romanzi più recenti I maestri di strada (Einaudi Ragazzi, 2018) ha vinto il premio Procida – Il mondo salvato dai ragazzini, mentre Nato a Hiroshima (De Agostini, 2020) ha vinto il premio Città di Castello.

Incontro non aperto al pubblico e riservato esclusivamente alle classi coinvolte